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Reati alimentari depenalizzati, il governo corregge il tiro

Con un decreto, l'esecutivo pone rimedio all’abrogazione delle sanzioni contro chi vende cibo avariato o con sostanze nocive superiori ai limiti di legge

Dal 26 marzo preparare e distribuire per il consumo il cibo avariato sarà ancora un reato penale. Con un , governo ha infatti corretto in tempo la depenalizzazione dei reati alimentari denunciata nei giorni scorsi da diversi esperti e politici in seguito all'approvazione della nuova legge di riassetto del regime di controlli nel settore agrifood, che doveva limitarsi a recepire una direttiva Ue volta ad armonizzare i diversi sistemi del mercato unico, ma che si era spinta oltre, abrogando l della legge 283 del 1962. Quello che prevede per l'appunto sanzioni penali per i più frequenti reati di adulterazione, dalla messa in commercio di cibo in cattivo stato di conservazione alla vendita di prodotti alimentari con additivi chimici e pesticidi nocivi superiori ai limiti.

Come riportato da AgriFoodToday il 15 marzo scorso, il decreto legislativo 27/2021, con l’abrogazione della L.283/62, aveva creato un vuoto sull’aspetto sanzionatorio penale dei reati riguardanti la sicurezza alimentare. L’efficacia in materia della legge abrogata è riconducibile a tre articoli in particolare:  

- l’articolo 5 che descrive quali elementi e in che stato di conservazione è vietato utilizzare nella preparazione di alimenti o bevande, nella vendita e somministrazione e distribuzione al consumo

– l’art.6 che contravvenziona con arresto e ammenda

- e l’art.12 che vieta l’importazione di qualsiasi sostanza destinata all’alimentazione non rispondente ai requisiti prescritti dalla legge.

I tre articoli citati svolgono l’importante funzione di garantire l’igiene della produzione e della vendita degli alimenti, tutelando, indirettamente, la salute pubblica.
Appare chiaro che l’abrogazione della legge 283/62 non poteva essere realizzata senza delega circoscritta, considerando che il disegno di legge Caselli n.283  “Nuove norme in materia di reati agroalimentari” è in piena discussione parlamentare, per cui si è trattato di un mero errore materiale, subito riparato con l’emanazione del decreto legge “Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare”.